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La figura di Archimede è presentata dall'autrice soprattutto in rapporto alla sua città, Siracusa, col preciso intento di ancorarla concretamente ai luoghi in cui pensò, agì, scoprì, sullo sfondo palpitante dello scenario umano dell'epoca ,che l'autrice fa sentire, a partire dai vertici della sua rapprensentatività ( il re, l'ambiente di corte) al "popolo", colto nella sua quotidianità, con quelle connotazioni che, come leit motivo della siracusanità sembrano aver attraversato il tempo. Non è certamente solito scoprire, in circa 100 pagine di un piccolo volume, così efficacemente tratteggiato, un periodo, così particolare e cruciale della storia di Siracusa antica nel momento in cui fu dominata dalla vita di un genio.